Mindfulness e concentrazione: perché può aiutarti nello studio

Se stai vivendo un momento di stallo e senti di aver perso la concentrazione nello studio, sappi che un rimedio c’è. Molti studenti infatti, durante il percorso universitario, vivono un periodo di stress e di calo della concentrazione. L’importante è non farsi prendere dal panico e dall’idea che non ci siano rimedi e soluzioni.

Per aiutarti a migliorare i tuoi risultati in ambito universitario, lo staff dell’Università online Niccolò Cusano di Catania ha elaborato una guida speciale. Ci occuperemo infatti di mindfulness e concentrazione. Ne hai mai sentito parlare?

Se l’argomento ti interessa e vuoi saperne di più, ti consigliamo di continuare a leggere.

Mindfulness: che cos’è?

mindfulness e concentrazione donna

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Hai mai sentito parlare di meditazione mindfulness? Sai di cosa si tratta? Prima di scoprire tutto quello che c’è da sapere su mindfulness, concentrazione e studio cerchiamo di capire di cosa stiamo parlando.

Capita a tutti di avvertire ansia e stress in certi periodi della vita. A te è mai successo? Un buon metodo per curare questi sintomi è la meditazione. Come avrai modo di vedere, meditare può aiutarti a migliorare molti aspetti della tua vita. Vediamo come!

Meditazione mindfulness: di cosa si tratta?

La Mindfulness è una pratica articolata sulla meditazione. Si tratta di un allenamento fondato su esercizi specifici che coinvolgono il corpo e l’attenzione. Lo scopo di questo allenamento è coltivare l’abitudine alla consapevolezza per raggiungere uno stato mentale più incline alla soddisfazione e alla felicità.

La Mindfulness ruota attorno a due concetti fondamentali: quello di consapevolezza e quello di concentrazione. Cosa intendono questi due concetti?

Partiamo dalla consapevolezza.

Consapevolezza e concentrazione

La consapevolezza è intesa come la capacità di agire nel modo più intenzionale possibile.

La concentrazione è lo sforzo positivo della mente che si allena per dirigere l’attenzione verso il suo oggetto in maniera pura. In quest’ottica, la concentrazione non risente né dell’esperienza passata né di proiezioni sul futuro.

Qual è dunque l’obiettivo della meditazione mindfulness? Il fine ultimo è quello di conoscere se stessi e il mondo attorno per ciò che realmente sono. In che modo? Attraverso la capacità di accettazione, radicandosi nel presente e procedendo nella vita senza stress, compiendo un passo alla volta.

Ciò significa che, se la mente riesce a restare ancorata al presente, riuscirà ad esprimere la sua piena potenzialità.

In questo modo la mente non sarà affaticata dalle interferenze del passato e del futuro e non soffrirà per le incertezze, lo stress e tutte quelle emozioni che ogni giorno si generano. Se vogliamo realmente capire noi stessi e gli altri dobbiamo aprirci alla realtà senza distrazioni.

Origini della mindfulness

Come forma di meditazione, la mindfulness è assai diffusa in Italia, come in tutto il mondo, e le sue radici risalgono ai primi anni Ottanta. Tra i padri fondatori della teoria ricordiamo Saki Santorelli, direttore del Center for Mindfulness del Massachussets.

Di seguito quanto affermato dal noto psicologo Santorelli:

“La mindfulness è la consapevolezza che nasce dal prestare attenzione al momento presente, intenzionalmente e senza giudicare. Consapevolezza non è sinonimo di rilassamento e non è nemmeno una filosofia: è un modo di essere che implica lo stare costantemente in relazione con se stessi e con il mondo e l’accettare quello che c’è, sia che si tratti di disagio, di sofferenza, di passione o di piacere.”

Come si pratica la mindfulness

Ora che sappiamo quali sono le origini e lo scopo finale della mindfulness, vediamo velocemente come si pratica. Passeremo poi al fulcro della nostra guida, ovvero come mindfulness e concentrazione possono aiutare nello studio.

Trattandosi di una tecnica di meditazione, anche la mindfulness si svolge mettendo in pratica delle specifiche modalità.

La tecnica mindfulness si pratica posizionandosi in questo modo:

  • Gambe incrociate
  • Occhi chiusi
  • Schiena dritta

Una volta assunta questa posizione, familiare anche a chi è abituato a fare yoga, bisogna porre l’attenzione sul respiro. In particolare ci si concentra sul movimento dell’addome quando si fa entrare ed uscire l’aria dai polmoni. Il respiro si esegue esclusivamente dal naso. Ogni volta che la mente si perde nel ricordo di un evento esterno, come un esame andato male, un litigio o un impegno futuro, devi riconcentrarti sul respiro. Il tutto con accettazione, senza rabbia, malessere o fretta.

Praticare la tecnica della meditazione con costanza, almeno 10 minuti al giorno, ti aiuterà a sentirti più rilassato, concentrato, allegro e tollerante.

La tecnica prevede un secondo step, dall’attenzione sul respiro ad altri livelli di consapevolezza che riguardano i pensieri, le parole, i sentimenti e le azioni.

mindfulness e concentrazione ragazza

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Mindfulness e concentrazione: i benefici per lo studio

Se hai letto bene ciò che abbiamo detto poco fa, la meditazione mindfulness aiuta a sentirsi più concentrati e rilassati. Non pensi anche tu che una simile condizione di benessere possa essere di giovamento anche per la tua attività di studio quotidiano?

In effetti la meditazione ha dei risvolti positivi sullo studio e può aiutarci a migliorare le nostre performance universitarie. Potremmo dire che studiare senza stress sia possibile. Ecco perché, anche noi di Unicusano, riteniamo che la mindfulness sia di aiuto allo studio.

Maggiore concentrazione

Praticare la meditazione aiuta, da sempre, a mantenere elevata la concentrazione. Bastano pochi minuti al giorno per aumentare la lucidità, l’auto-controllo e la capacità di concentrarci sul presente mettendo da parte le distrazioni.

Migliore capacità di memorizzazione

Altro vantaggio della meditazione è quello di migliorare la nostra capacità di memorizzazione. Un aspetto fondamentale nello studio, specie per quegli studenti che devono memorizzare leggi, formule e teorie complesse. Se sei uno studente di matematica, giurisprudenza o ingegneria, la meditazione mindfulness potrebbe fare proprio al caso tuo. A quanto pare, meditare produce un incremento della densità di materia grigia presente nell’ippocampo, parte del cervello importante nei processi di apprendimento e memorizzazione.

Meno ansie maggior rendimento

Sentirsi rilassati e concentrarsi sul presente presuppone anche meno ansia. Imparare a meditare ti aiuterà non solo a studiare più serenamente, ma anche ad affrontare il giorno dell’esame senza stress ed ansie inutili. Uno stato d’animo rilassato e concentrato sarà un grande aiuto per superare con successo i tuoi esami. Come è possibile? La meditazione ha effetti positivi non solo sull’attività cerebrale ma anche sul battito cardiaco. Avere una pressione sanguigna regolare aiuta a calmare gli stati d’ansia di cui è facile soffrire prima dell’esame.

Buon umore

Poco fa abbiamo detto che la meditazione aiuta a sentirsi più allegri. Quando si soffre di cambi d’umore, anche la nostra vita sociale e le nostre attività quotidiane sono messe a dura prova. L’accettazione è il primo passo verso il buon umore e verso l’equilibrio interiore. Sentirsi in pace con noi stessi e con gli altri aiuta ad essere propositivi e produttivi sul lavoro e sullo studio.

10 minuti al giorno per essere più felici non è poi tanto male, vero?

Ora che siamo giunti al termine della nostra guida, sei curioso e ti piacerebbe saperne di più? Se vuoi ottenere maggiori risultati nello studio, ti invitiamo a seguire un buon corso di meditazione. Per restare in tema, leggi anche quali sono gli sport che fanno bene al cervello.

Credits immagine: DepositPhoto.com/gustavofrazao


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