Le più divertenti e gettonate frasi degli studenti in crisi
Non è facile e nessuno lo ha mai detto. La carriera accademica è lunga e piena di ostacoli da superare tra esami complessi, lezioni da seguire e rapporti interpersonali con docenti e colleghi da costruire e portare avanti. L’importante, però, è prendere l’avventura dal verso giusto e cioè con la consapevolezza che alla fine ce la fanno in molti e che un sorriso potrà aiutarvi a superare i momenti più difficili. Si inserisce in questo ragionamento il discorso di riportarvi dal web le frasi degli studenti in crisi più simboliche e più divertenti. L’occasione per regalarvi qualche minuto di divertimento è anche buona per ampliare una guida che vi spieghi quali servizi Unicusano Catania possa offrirvi per rendervi il percorso più tenue e lo studio facilitato. Curiosi? Bravi, ottimo segnale. Concedetevi e concedeteci qualche minuto e, seppur non ne saprete tutto, avrete molti strumenti sull’argomento per poi decidere di approfondire il tema con altri strumenti e attraverso altri canali. Buon viaggio.
Qual è il senso di riportare le frasi degli studenti in crisi più divertenti e simboliche che girano in rete? Quello di spiegarvi che è dura ma che avete tutti i mezzi per potercela fare e che molta benzina la prenderete da voi dentro in modo tale che ogni giorno avrete dalla vostra parte la forza di un sorriso (che è più dirompente di molte armi).
Il lavoro della nostra quadra per individuare cosa dicono sul web gli studenti che sono in crisi è stato di ricerca e selezione. Il risultato è stata una lista precisa e spiritosa che riportiamo qua di seguito:
Il cervello di uno studente:
5% Nomi
3% Numeri di telefono
2% Cose che ricorda per la scuola
90% Testi di canzoni
(Anonimo)
STUDIARE (verbo):
Atto di messaggiare, mangiare, navigare su internet e guardare la tv con un libro aperto vicino.
(Anonimo)
Piperita Patty è interrogata. “La risposta? Sì, signora… insomma, no signora… Quale pagina? Oggi? No, signora… Dove? Come, chi? Eh? Mi fa un favore, signora? Faccia di nuovo l’appello per vedere se sono presente!”.
(Charles M. Schulz)
Odio la scuola. Mi fa impazzire. Appena imparo una cosa, vanno avanti con qualcos’altro.
(Charles M. Schulz)
Un maestro non è chi insegna qualcosa, ma chi ispira l’alunno a dare il meglio di sé per scoprire una conoscenza che già possiede nella propria anima.
(Paulo Coelho)
L’insegnamento è lasciare una traccia di stessi nello sviluppo di un altro. E sicuramente lo studente è una banca dove è possibile depositare i propri tesori più preziosi.
(Eugene P. Bertin)
Non ho mai insegnato nulla ai miei studenti; ho solo cercato di metterli nelle condizioni migliori per imparare.
(Albert Einstein)
Lo scopo di un insegnante non è di creare gli studenti a sua immagine, ma di spingere gli studenti a creare una propria immagine.
(Anonimo)
5 giorni di scuola, 2 giorni di week-end, 9 mesi di scuola, 3 mesi di vacanze. Chi è quell’asino che ha sbagliato questa divisione?
(MensHumor, Twitter)
Mi piace andare a scuola, perché da grande faremo delle cene con tutti gli ex compagni di scuola.
(Altan)
Non ho mai permesso che la scuola interferisse con la mia istruzione.
(Mark Twain)
L’unica cosa bella della scuola è stare col tuo compagno di banco, sfogliare un libro, indicare le immagini brutte e dire: “questo sei tu”.
(TweetComici)
Condannare un giovane di genio alla fatica di una scuola è come mettere un cavallo da corsa su un tapis roulant.
(Samuel Taylor Coleridge)
Si può insegnare a uno studente una lezione al giorno; ma se gli si insegna la curiosità, egli continuerà il processo di apprendimento finché vive.
(Argilla P. Bedford)
Agli esami, gli sciocchi fanno domande cui i saggi non sanno rispondere.
(Oscar Wilde)
Ho 99 problemi e non andare a scuola li risolverebbe tutti.
(Anonimo)
Come si scopre quando gli studenti copiano? Dal fatto che improvvisamente spariscono gli errori grammaticali e compaiono le virgole.
(Ermanno Ferretti)
Cara Matematica,
Vai a comprarti una calcolatrici e risolviti i tuoi problemi.
Sono un adolescente, non un terapista.
(TweetComici)
Non accade quasi mai che un insegnante presenti ai suoi studenti “temi” scritti da lui o da altri adulti come esemplari per avviare o approfondire un’attività pratica di redazione di testi.
(L. Serianni, G. Benedetti)
In una classe, l’insegnante si aspetta di essere ascoltato. Lo studente pure.
(Ernest Abbé)
Se un insegnante non può insegnare tutte le materie, perché gli studenti devono studiarle tutte?
(Anonimo)
Se ci aveste spiegato di meno, avremmo capito di più
(Scritta su un muro della scuola)
Durante i miei nove anni alle scuole superiori non sono riuscito a insegnare niente ai miei professori.
(Bertold Brecht)
La scuola è solo un continuo ripetersi di “devo solo riuscire a superare questa settimana” ogni settimana.
(Anonimo)
Prima ero intelligente, poi ho incontrato la matematica.
(Anonimo)
Cara matematica
Mi piacevi
Finché non hai iniziato a fartela con l’alfabeto.
Con affetto, sei proprio una ***.
(TweetComici)
Miss Swanson, non capisco il quarto problema. Veramente, non capisco bene neanche gli altri tre. In realtà non capisco affatto la matematica. Parliamoci chiaro… non capisco nemmeno la scuola!
(Piperita Patty in Peanuts)
A scuola hanno chiesto a uno studente di dimostrare la legge di gravità e lui ha gettato l’insegnante fuori dalla finestra.
(Rodney Dangerfield)
Ci fanno uscire da scuola sapendo la data della battaglia di Hastings ma non sapendo aprire una birra con l’accendino.
(diodeglizilla, Twitter)
Avrebbe voluto dirle che studiare gli piaceva perché puoi farlo da solo, perché tutte le cose che studi sono già morte, fredde e masticate. Avrebbe voluto dirle che le pagine dei libri di scuola hanno tutte la stessa temperatura, che ti lasciano il tempo di scegliere, che non fanno mai male e che tu non puoi far loro del male.
(Paolo Giordano)
Bisogna sempre alternare lo studiare al produrre. Producendo senza studiare, cioè senza versarci in corpo materia prima, andiamo a rischio di esaurirci: studiando troppo, senza produrre rischiamo invece di crepare d’indigestione e soffocamento.
(Carlo Dossi)
Dev’essere proposito eguale dell’insegnante e del discepolo: che uno voglia giovare e l’altro apprendere.
(Lucio Anneo Seneca)
Quel momento imbarazzante in cui l’insegnante sta urlando furiosa, in classe sono tutti seri e tu invece stai per scoppiare a ridere.
(TweetComici)
Quel momento imbarazzante in cui in classe c’è silenzio e il tuo stomaco decide di fare il rumore di una balena morente.
(TweetComici)
Quel momento in cui dopo un compito in classe tutti si mettono a discutere sulle risposte e tu ti rendi conto di non averne azzeccata una.
(TweetComici)
Quel momento in cui in classe alzano tutti le mani per rispondere e la prof chiama proprio te.
(TweetComici)
Sotto l’occhio del maestro in procinto di interrogare, la scolaresca che non sa la lezione fa una faccia estranea e indifferente, a fiato sospeso e in un silenzio immoto, che per nasconder la paura di ognuno, scopre quella di tutti.
(Riccardo Bacchelli)
Quale che sia la materia insegnata, un professore scopre ben presto che, ad ogni domanda posta, lo studente interrogato ha a disposizione tre risposte possibili: quella giusta, quella sbagliata, quella assurda.
(Daniel Pennac)
La nostra insegnante parla sempre al suo amico immaginario chiamato “classe”.
(Anonimo)
Il 70% delle mani alzate in classe è per andare in bagno. Il 28% è gente che si stira. Il 2% sta salutando qualcuno dalla finestra.
(orporick, Twitter)
La mamma guardando la pagella del figlio: “6 in matematica, 4 in storia! Vai sempre peggio!”. Il figlio: “C’e’ un po’ di recessione in giro, no?”.
(Luca Novelli)
La mia pagella ballerà il valzer.
Un, due, tre, un, due tre!
(Anonimo)
Non ho mai capito perché si chiede sempre la giustificazione per l’assenza e raramente la motivazione per la presenza.
(orporick, Twitter)
“B. sostiene di giustificarsi per lutto familiare, ma risulta che la nonna sia morta e risorta almeno otto volte”
(Anonimo)
A scuola non sono mai stato il clown della classe, più che altro il trapezista di classe, visto che mi sospendevano per la maggior parte del tempo.
(Emo Philips)
Compagni di classe che “non ho studiato niente” e poi:
– 10 e lode
– corona d’alloro
– contratto con la NASA
– chiamata da Papa Francesco.
(Tweetcomici)
Lo studente è quella persona che arriva a scuola sempre in ritardo e va a un concerto con 8 ore di anticipo.
(Fragmentarius)
La storia horror più corta di sempre:
“Domani c’è scuola”.
(Anonimo)
PRATICAMENTE Avverbio prediletto per ridurre l’ignoto al noto. Popolare tra gli studenti.
(Giuseppe Pontiggia)
I miei studenti sono davvero creativi. Non puoi immaginare quanti modi riescono a trovare per far passare le armi attraverso un metal detector.
(Woody Allen)
Non tutti gli addii sono tristi, ad esempio:
“Addio classe!”
(Anonimo)
“Conosci la serie di Fibonacci? “… “Ho visto qualche episodio della prima stagione ”
(orporick, Twitter)
“Sai nulla della Spinta di Archimede?” .. “No, ma ha cominciato lui”
(orporick, Twitter)
“Prof, mi fa un esempio di equilibrio instabile?” .. “La tua media”
(orporick, Twitter)
Ci sono troppi veterani tra gli studenti.
(Billy)
Tutti i più grandi maghi della storia hanno iniziato essendo niente di più di quello che siamo noi: studenti. Se loro ce l’hanno fatta, perché noi no?
(Harry Potter)
Thoreau dice “molti uomini hanno vita di quieta disperazione”, non vi rassegnate a questo. Ribellatevi! Non affogatevi nella pigrizia mentale, guardatevi intorno! [suona la campanella, gli studenti continuano a salire a turno sulla cattedra] Ecco, così! Bravo Priske! Grazie! Sì! Osate cambiare, cercate nuove strade. Allora, in aggiunta agli esercizi, vorrei che componeste una poesia. Tutta vostra, un lavoro originale. [canticchia accendendo e spegnendo la luce a grande velocità] Si, una poesia. E dovrete leggerla ad alta voce di fronte alla classe.
(Dal film L’attimo fuggente)
Se si giudica un pesce dalla sua capacità di arrampicarsi sugli alberi, passerà la sua vita a credere di essere stupido.
(Albert Einstein)
Troppo spesso diamo agli studenti risposte da ricordare, piuttosto che problemi da risolvere.
(Roger Lewin)
Lo strumento dell’Orientamento in Entrata
Uno dei principali motivi dell’abbandono universitario è l’errata scelta di facoltà e di corso di laurea. Si fa l’iscrizione in modo avventato e superficiale e poi ci si accorge, a giostra in moto, che non è quella la strada migliore per la propria indole.
Potrete ridurre al lumicino questo rischio grazie allo strumento dell’Orientamento in Entrata che il nostro Ateneo offre e che si rivolge ai ragazzi che ancora devono prendere la maturità. Se a 18 anni (o giù di lì) non è facile avere le idee chiare sul proprio futuro, è anche vero che si è già abbastanza intelligenti per capire che è meglio farsi aiutare.
E capire come funziona l’orientamento universitario vuol dire capire come ci si può salvare. Una commissione di specialisti vi sottoporrà ad una serie di test il cui unico scopo è quello di farvi porre da soli certe domande e di darvi, sempre da soli, le risposte in modo che prendiate coscienza delle vostre attitudini e decidiate il miglior iter didattico su queste indicazioni.
L’ultimo tra i vantaggi di orientarsi prima della scelta del corso di laurea è che potrete fare un viaggio dettagliato nella Facoltà che potreste selezionare, guardando materie e docenti che potrebbero comporre i vostri prossimi anni.
L’offerta dei corsi di laurea di Unicusano
Come anticipato nel paragrafo precedente, l’ansia di un ragazzo che deve ancora entrare nel mondo accademico si può ridurre rendendogli noto l’ignoto. Se farete un giro nel mondo che potreste frequentare, forse, il tutto vi spaventerebbe davvero. Ha questo senso illustrarvi l’offerta dei corsi di laurea di Unicusano.
Ecco quali corsi di laurea frequentare secondo la lista presa dal sito ufficiale:
Area Economica
- Corso di Laurea in Economia Aziendale e Management (triennale – classe L-18);
- Corso di Laurea Magistrale in Scienze Economiche (biennale – classe LM-56);
Area Giuridica
Area Psicologica
- Corso di Laurea in Scienze e Tecniche Psicologiche (triennale – classe L-24);
-
Corso di Laurea Magistrale in Psicologia clinica e della riabilitazione
(biennale- classe LM-51); -
Corso di Laurea Magistrale in Psicologia del lavoro e delle organizzazioni
(biennale- classe LM-51);
Area Ingegneristica
- Corso di Laurea in Ingegneria Civile (triennale – classe L-7);
- Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Civile (biennale – classe LM-23);
- Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Elettronica (biennale – classe LM-29);
- Corso di Laurea Magistrale in Ingegneria Meccanica (biennale – classe LM-33);
- Corso di laurea in Ingegneria Ind. Agroindustriale (triennale – classe L-9);
- Corso di laurea in Ingegneria Ind. Biomedica (triennale – classe L-9);
- Corso di laurea in Ingegneria Ind. Gestionale (triennale – classe L-9);
- Corso di laurea in Ingegneria Ind. Elettronica (triennale – classe L-9);
- Corso di laurea in Ingegneria Ind. Meccanica (triennale – classe L-9);
Area Politologica
-
Corso di Laurea in Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali
(triennale- classe L-36); -
Corso di Laurea Magistrale in Relazioni Internazionali
(biennale – classe LM-52);
Area Formazione
Cosa fa un tutor
Altro “amico” che lavora dalla vostra parte e quindi per non farvi andare in crisi durante la vostra formazione è il servizio di tutorship che offriamo a chi si iscrive a Catania.
Vi state chiedendo cosa fa un tutor? Le sue mansioni sono diverse ma, di base, vi spiega il funzionamento della piattaforma eLearning su cui girano i video delle lezioni, su come seguire i corsi in presenza presso il Learning Center in città, su quali infrastrutture potete usare (tra aule, laboratori, biblioteche e tutor room in cui si svolgono attività didattiche e di ricerca) e su tutti servizi collaterali che potranno rendere migliore i vostri giorni sui libri.
Tra i vantaggi di usare il servizio di tutoraggio c’è anche il fatto che questa figura possiede pure competenze psicologiche che vi saranno utili per supporto quando avrete momenti bui nella formazione e quando vi sentirete persi. Anche la parte più tecnica e burocratica non la seguirete da soli. Piani di studio, assegnazioni tesi e riconoscimenti esami veri saranno più agevoli per voi con questo alleato.
Come funziona lo “Stage & Job Opportunities”
Un ultimo aspetto che può ingenerare ansia e confusione nella mente di un giovane che sta affrontando l’università è il post laurea. Cosa accadrà? Con quali aziende si entrerà in contatto? Come sarà possibile rivendere i propri sacrifici e i propri anni di studi in un contesto lavorativo in cui la qualità è sempre più alta? Ci pensiamo noi spiegandovi come funziona lo “Stage & Job Opportunities”.
Si tratta di una formazione post laurea inerente la corretta scrittura del proprio curriculum vitae, il modo più efficace di superare un colloquio di lavoro e i metodi per selezionare solo le offerte di stage più valevoli.
Non è un passaggio da poco sapere che, mentre i vostri colleghi iniziano a brancolare nel buio, voi sarete guidati verso un inserimento graduale nel mondo del lavoro attraverso un’ulteriore e specifica didattica.
Ora che avete letto (forse tra le risate) questa lunga lista di frasi di studenti in crisi, potete rimettervi con la testa alla vostra vita accademica chiedendo al web quello che avete necessità di sapere ma anche sfruttando a pieno le informazioni che ogni giorno veicoliamo attraverso gli articoli che pubblichiamo quotidianamente sul blog universitario della città di Catania. In ultimo, noi non ci sottraiamo alla trasparenza per cui siamo disposti a rispondere anche ai vostri quesiti più schietti che potrete porci attraverso l’apposito form di richiesta di informazioni.