Disturbi specifici dell’apprendimento: ecco quali sono

Disturbi specifici dell’apprendimento? Conoscere quali essi siano e come sono definiti precisamente dalla comunità scientifica è un tema molto importante se avete intenzione di diventare professionisti nella formazione. Una famosa canzone di un famoso cantante italiano diceva che “un autista di scuolabus ha in mano il futuro della nazione” e l’immagine poetica è davvero preziosa per far capire quale ruolo centrale abbiano gli insegnanti nella costruzione di un paese migliore. Ecco perché è tempo di non lasciare da parte chi ha più difficoltà degli altri ad imparare. Ecco perché è tempo di acquisire competenze sulla corretta gestione dei disturbi specifici di apprendimento. Questa guida vi illuminerà molto sul tema, dandovi tutti i punti base, e vi spiegherà, lato formazione, cosa vi offre Unicusano. Non vi resta che continuare a leggere.

Disturbi specifici dell’apprendimento? Partiamo dall’inizio e cioè dalla definizione scientifica che circoscrive il concetto ad “un disturbo in uno o più dei processi psicologici di base coinvolti nella comprensione o nell’uso del linguaggio, parlato o scritto, che può manifestarsi nella capacità imperfetta di ascoltare, pensare, parlare, leggere, scrivere, scrivere o eseguire calcoli matematici”.

Come si riconoscono? I segnali forti di questo problemi sono:

  • le disabilità percettive;
  • le lesioni cerebrali;
  • una disfunzione cerebrale minima;
  • una dislessia e afasia dello sviluppo (che sono disturbi del linguaggio).

Quando compaiono questi segni che un bambino potrebbe avere una difficoltà di apprendimento? Nella maggior parte dei casi nella scuola elementare. Un esempio classico e diffuso è una  spiccata difficoltà nell’apprendimento dell’alfabeto o anche problemi a trasformare pensieri in parole scritte o, infine, problemi di matematica semplici che diventano insormontabili.

Perché agire con rapidità su queste specifiche disabilità dell’apprendimento? Lo spiega l’autorevole fonte del Centro Nazionale di Divulgazione per i Bambini con Disabilità (noto soprattutto con la sigla inglese NICHCY) che dichiara che, se lasciati non “lavorati”, questi gap, anche solo a breve termine, influenzano le abilità del bimbo nelle aree di:

  • lettura;
  • scrittura;
  • ascolto;
  • ragionamento logico;
  • ragionamento matematica (chiamata discalculia).

Qua facciamo informazione e non propaganda per cui non cerchiamo di nascondervi che il problema del disturbo di apprendimento è serio ma, allo stesso tempo, ci teniamo a farvi capire un punto importante. Non dovete mai cadere nell’equivoco che il termine “difficoltà di apprendimento” vi getti addosso rassegnazione. Non è vero che i soggetti con difficoltà di apprendimento non possano apprendere né che siano stupidi o pigri . Studi scientifici, anzi, hanno dimostrato che possiedono un’intelligenza media o superiore alla media. E’ solo che i loro cervelli elaborano le informazioni in modo diverso e la vostra sfida sarà quello di capire come.

L’evoluzione scientifica sul concetto ne è esempio.

Con i giusti professionisti e con i corretti servizi educativi speciali, uno studente può tranquillamente seguire una formazione completa fino alla laurea!

La legge 170

Come sta messa l’Italia circa la normativa sulla formazione di bambini con disturbi di apprendimento? Quasi tutto passa dalla legge 170, dell’8  ottobre  2010, il cui titolo intero è “Nuove  norme in  materia  di  disturbi  specifici  di apprendimento in  ambito  scolastico”. E’ bene capirla più a fondo,

A chi si rivolge la legge 170

E’ un lavoro che cerca di dare regole e confini all’insegnamento  dei  bambini  e  dei  ragazzi  con disturbi specifici dell’apprendimento “che si manifestano in presenza di capacità cognitive adeguate, in  assenza  di  patologie  neurologiche  e  di  deficit sensoriali, ma  possono  costituire  una  limitazione importante per alcune attività della vita quotidiana” (Art. 1).

Legge 170In cosa consiste la legge 170

Si tratta di un lavoro che regolamenta:

  • le  forme  didattiche  adeguate;
  • le  agevolazioni;
  • i  supporti all’insegnamento che le scuole devono adottare nei confronti degli studenti con DSA.

Tutto parte dal comma 1 che mette nero su bianco il diritto dello studente con diagnosi DSA di

“fruire di appositi provvedimenti dispensativi e compensativi di flessibilità didattica nel corso dei cicli di istruzione e formazione e negli studi universitari”

Il  12  luglio  2011  sono  stati  varati  anche il  decreto  attuativo  e le  linee  guida  che  dispongono indicazioni da seguire per gli uffici scolastici regionali e la famiglie dei portatori di DSA nell’ottica di un una tutela e di un supporto rispetto a questi ultimi.

Gli strumenti della  legge 170

Cosa può fare un professionista? Cosa può usare? I margini in tal senso sono indicati nel PDP – Piano Didattico Personalizzato che mette a disposizione cose come:

  • le mappe concettuali;
  • la  registrazione  delle  lezioni;
  • i  testi in  digitale;
  • la  sintesi  vocale  per la  lettura;
  • l’utilizzo  della calcolatrice.

Non solo a questi si uniscono anche gli strumenti  dispensativi,  dispensati in  base  alle  capacità  dello studente  col disturbo,  che possono essere:

  • le  interrogazioni  programmate;
  • le  verifiche  orali  e  non scritte;
  • tempi supplementari  per lo  svolgimento  delle  prove;
  • la  valutazione  dei  contenuti  e  non  della  forma  nei testi scritti;
  • la dispensa dal copiare e prendere appunti e dall’uso del corsivo.

Le finalità della legge 170

Perché è stata creata questa normativa? Lo scopo di una legge sulla gestione degli studenti con disturbi di apprendimento è pieno di sfaccettature che citiamo testualmente dal testo di legge in questi 8 punti:

  1. garantire il diritto all’istruzione;
  2. assicurare uguali opportunità di sviluppo delle capacità in ambito sociale e professionale;
  3. favorire il successo scolastico attraverso misure di supporto;
  4. garantire una formazione adeguata;
  5. promuovere lo sviluppo delle potenzialità del ragazzo;
  6. ridurre i disagi relazionali ed emozionali dovuti al disturbo;
  7. adottare  forme di  verifica  e di  valutazione  adeguate  alle  necessità  formative  degli  studenti  e preparare  gli  insegnanti  e  sensibilizzare  i  genitori  nei  confronti  delle  problematiche  legate ai disturbi specifici dell’apprendimento;
  8. favorire una diagnosi precoce e l’adozione di percorsi didattici riabilitativi; 9) incrementare la  comunicazione  tra  famiglia,  scuola  e  servizi  sanitari durante il  percorso  di istruzione e di formazione.

La formazione sui disturbi di apprendimento

Abbiamo capito che i disturbi specifici di apprendimento sono un tema caldo e complesso ma non insormontabile. Abbiamo anche compreso che in Italia esiste una legge che circoscrive il problema. Ma voi? Come volete partecipare alla storia?

Se vi interessa diventare professionisti della formazione di bambini con DSA spulciate l’offerta di Unicusano. A livello di corsi di laurea, queste sono le due opzioni:

Non solo, però. Potrete acquisire know-how post laurea importante anche con i master dedicati al settore della formazione e al mondo della scuola che vengono attivati con grande fermento dall’Ateneo per la voglia di essere sempre legati all’attualità delle esigenze del mondo del lavoro e della società civile.

Non è un caso che le migliori soluzioni educative per gli studenti con specifiche difficoltà di apprendimento derivino dalla valutazione del caso particolare di un bambino e dall’identificazione dei suoi punti di forza e di debolezza. Questa valutazione viene elaborata nel processo del programma educativo individualizzato (IEP) che solo un professionista preparato può redigere per bene. Il futuro positivo o nero di un minorenne passa dai vostri studi e su questo avete una responsabilità seria che non dovete mai mettere in secondo piano.

Se vi interessa il settore della formazione, potrebbe tornarvi utile questo articolo sul test di Student.

Ora avete un quadro maggiormente nitido dei disturbi specifici dell’apprendimento. Cosa sono, come si riconoscono, quali danni possono causare, perché agire in fretta e, soprattutto, quale formazione avete a disposizione per diventare professionisti del settore. Non vi resta che passare dalle parole ai fatti e cioè dal leggere questa guida ad iscrivervi ai corsi di laurea giusti. Maggiori dettagli tecnici ed informazioni ancora più specifiche li trovate sul sito dell’università Niccolò Cusano ma anche tra le righe degli articoli che pubblichiamo con regolarità online sul nostro blog universitario della città di Catania. Se poi avete domane, dubbi o quesiti specifici, non esitate a contattarci direttamente attraverso questo apposito form di richiesta informazioni.


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